Presentazione
Finalità estrate dall'art.3 dello statuto
Il Comitato di Promozione Etica non ha fini di lucro, ed ha lo scopo di:
- comunicare, promuovere e attuare con ogni mezzo disponibile i principi etici di giustizia sociale sui quali si basano la dignità dell’uomo ed il bene comune e la cui enunciazione sistematica è contenuta nei documenti del Magistero Sociale della Chiesa;
- svolgere attività di supporto, consulenza e assistenza a favore di organizzazioni socio-politico-economiche al fine di sostenerne decisioni e progetti con opportune verifiche delle singole ricadute etiche riferite ai principi suddetti;
- svolgere attività di sostegno per la ideazione, redazione elaborazione e sviluppo di regolamenti etici di gestione, codici etici, standard etici, normativa etica e relativi prospetti informativi, nonché di un marchio specifico che caratterizzi in maniera esclusiva ed inequivocabile, le suddette organizzazioni sia nelle loro relazioni interne che in quelle internazionali;
- svolgere opera di educazione, formazione e divulgazione dei temi etici relativi ai principi enunciati;
- promuovere le strategie di attuazione dell’istituenda “società di certificazione etica” le cui attribuzioni inglobano e completano quelle dell’attuale Comitato che si scioglierà al momento in cui la stessa verrà ufficialmente costituita; detta “società di certificazione etica”, ingloberà nel proprio oggetto tutti gli altri punti dello scopo del Comitato;
.... - rendere servizi operativi alle organizzazioni sopracitate, per promuovere attitudini comportamentali alternative e funzionali allo sviluppo integrale della società, del lavoro e del tessuto connettivo dei settore profit e no-profit, nonché della cooperazione, dell’autogestione e dell’associazionismo di base sia economico che politico;
- reperire le risorse necessarie per l’attuazione delle finalità statutarie;
- chiedere patrocini gratuiti ad enti e istituzioni pubbliche, nazionali, internazionali e sopranazionali;
- esprimersi in tutte le iniziative che tendono ad evidenziare strategie di sviluppo, da pubblicizzare in termini etici, sia come crescita umana di coloro che lavorano nelle organizzazioni socio-politico-economiche, sia come crescita umana delle persone che fruiscono dei prodotti e servizi che le organizzazioni producono;
- fornire il proprio specifico know-how, anche in ambito dei progetti comunitari (CEE) a qualsiasi organizzazione che scelga liberamente, nel contesto dei principi enunciati, di dimostrare la praticabilità di alternative di etica positiva, all’attuale modo di fare economia, impresa, banca, finanza e società, per incentivarne lo sviluppo e segnatamente:
a) l’attivazione di processi etici nelle organizzazioni socioeconomiche concernenti la crescita umana, cosciente e responsabile di tutti i portatori di interesse;
b) l’accesso al lavoro, la creazione di ulteriori opportunità di occupazione, la promozione della vita sociale, la fruizione di pari opportunità, l’uso di strumenti e servizi da parte di tutti coloro che oggi per cause diverse vengono esclusi dal mercato;
c) la salvaguardia e la promozione etica di tutte quelle iniziative volte alla riduzione degli impatti
ambientali, alla tutela del territorio, geografico ed artistico, alla promozione delle risorse energetiche cosiddette “rinnovabili”;
d) la promozione di comportamenti etici, all’interno di decisioni e progetti, la cui valutazione permette di evidenziarne ricadute importanti per l’attuazione della dignità integrale dell’uomo e del bene comune.
- promuovere le iniziative suesposte offrendo in maniera modulare il proprio sostegno, in termini di valutazione etica delle decisioni e delle azioni intraprese dalle organizzazioni citate, ampliando progressivamente la propria sfera di azione e di competenza. Ciò verrà effettuato attraverso i quattro elementi importanti per l’etica pubblica e socio-economica: la trasparenza, la competenza professionale, la conoscenza dei limiti etici ed infine la censura sociale;
- partecipare in enti ed organizzazioni socio-politico-economiche, senza distinzioni ideologiche, territoriali, organizzative e di settore che intendano prestare la propria opera o mettere al servizio del Comitato le proprie specifiche competenze accettando le condizioni di etica deontologica indicate dal Comitato; - farsi promotore presso il Parlamento italiano e la Commissione europea di iniziative regolamentari per l’adozione di spazi liberi nei mass-media per la comunicazione generalizzata e gratuita di fatti rilevanti sottoposti a valutazione etica o ad inviti di promozione etica in settori specifici.
- compiere tutti gli atti e concludere tutte le operazioni contrattuali di natura monetaria, mobiliare, immobiliare e finanziaria necessarie o utili alla realizzazione dei fini sociali direttamente attinente ai medesimi.
Partendo da questo presupposto il Comitato si propone un proprio concetto di gestione che allarga il significato stesso di comitato, da non intendersi solo come un luogo educativo e di promozione verso la Società di certificazione etica, ma un punto di riferimento per professionisti, e studiosi di etica socio-politico-economica e centro di stimolo e di aiuto a tutte le organizzazioni interessate, per i problemi inerenti la promozione etica in ambito socio-politico-economico, finanziario e degli affari.